Cortisolo, Ormone dello Stress
Fra la miriade di ormoni in circolazione, il cortisolo è quello che si è guadagnato la nomea di “ormone dello stress”.
Questo messaggero, infatti, viene prodotto dal corpo in condizione di stress protratto, cioè in presenza di una situazione fisica o psicologia che l’organismo ritiene perturbante nei confronti dell’omeostasi.
L’omeostasi altro non è che quella capacità di autoregolazione dell’organismo che consente di mantenere costante l’ambiente interno nonostante dall’ambiente esterno arrivino in continuazione una moltitudine di sollecitazioni o cambiamenti. In questo contesto, il cortisolo è rilasciato per fare fronte a quelle avversità che, comunemente, definiamo come “stressanti”. Alcuni esempi sono:
- l’accumularsi di pensieri e di impegni;
- un imprevisto;
- una situazione che ci mette a disagio;
- una scadenza imminente;
- un cambiamento che dobbiamo metabolizzare, e molto altro.
Pertanto, i sintomi del cortisolo alto sono esattamente quelli che associamo comunemente allo stress elevato. Qui sorge spontanea la domanda: ma cosa fa il cortisolo di preciso? Quando è utile e quando, invece, è dannoso?
Come Funziona l’Ormone dello Stress?
Facciamo un piccolo passo indietro, diciamo approssimativamente di qualche migliaio di anni…
I nostri antenati avevano certamente problematiche e priorità molto diverse rispetto a quelle del cittadino medio moderno. I loro organismi erano infatti pronti a fronteggiare le avversità attivando una risposta che prende il nome proprio dalle loro necessità primarie: la risposta “combatti o fuggi”. L’organismo mette momentaneamente in pausa tutti gli organi e i processi ritenuti superflui e sospendibili in uno stato di allerta critica, ad esempio la digestione, il sistema immunitario o le funzioni sessuali, concentrandosi invece sulla muscolatura e sulle reazioni necessarie per garantire la sopravvivenza nell’immediato.
Ebbene, noi non dobbiamo fare l’errore di credere di essere poi così diversi dai nostri antenati. L’ambiente esterno, invece, quello sì che è radicalmente mutato.
La nostra risposta “combatti o fuggi” è attivata quotidianamente dallo stress della vita moderna. Certo meno intensamente rispetto al pericolo imminente di un predatore che ci dà la caccia, ma sicuramente per un tempo più prolungato. È proprio qui che entrano in gioco cortisolo alto e sintomi. Questo ormone è infatti il messaggero che suggerisce all’organismo di mantenere attivati gli organi necessari a discapito di altri non indispensabili nell’immediato.
Tuttavia, proprio l’inattivazione prolungata di funzioni cognitive superiori (es. memoria, linguaggio, pensiero, ragionamento, etc.) o del sistema immunitario, fa sì che emergano i primi sintomi dello stress. Li percepiamo come stanchezza, somatizzazioni della pelle o intestinali, fino a manifestazioni più eclatanti come l’aumento della pressione sanguigna. È un po’ come quando una strada viene chiusa al traffico per lavori e a risentirne è l’intera viabilità limitrofa: più a lungo durerà questo blocco, maggiori ingorghi e incidenti si creeranno, per di più allungando i tempi di ripristino della normalità.
Cortisolo: Come Abbassarlo
Avere il cortisolo a livelli normali è quindi importante per una vita sana, ma come si può fare?
Esistono approcci differenti e Schwabe ne propone diversi, con una soluzione adeguata a seconda della specifica problematica che si presenta.
In presenza di stress generalizzato, può essere utile modulare i livelli di stress grazie a una soluzione vegetale con estratto di Rhodiola rosea WS® 1375. La Rhodiola rosea è una pianta adattogena, utile per normalizzare gli ormoni alterati in condizione di stress.
Se invece siamo in presenza di una evidente somatizzazione gastrointestinale dello stress, come gonfiore, crampi, dolori addominali, flatulenza, generata da una condizione emotiva che si ripercuote negativamente sul sistema digerente (e viceversa), l’innovazione dell’integratore alimentare PegaStress® ci è di grande aiuto: grazie a una miscela di probiotici appositamente selezionata, composta da Lactobacillus helveticus R-52 e Bifidobacterium longum R-175 nella quantità di 3 miliardi di UFC, unitamente al contributo della vitamina B5, PegaStress® contribuisce alla riduzione della stanchezza e dell’affaticamento proprio partendo dall’azione gastrointestinale dei probiotici.
Qualunque sia l’approccio, il nostro obiettivo deve essere quello di mettere l’organismo in condizione di ritrovare uno stato di equilibrio fisico e mentale. In questo modo faremo rientrare lo stato di allarme, che porta all’innalzamento dell’ormone dello stress e che, come abbiamo visto, sollecita eccessivamente determinati organi e funzioni sospendendone altre. Per funzionare bene e per vivere bene, dobbiamo prima tutelare il nostro ecosistema interno.