La Mentha piperita è una pianta medicinale utilizzata tradizionalmente per il sollievo sintomatico di disturbi gastrointestinali funzionali, utilizzato nel trattamento sintomatico di disturbi digestivi come dispepsia, flatulenza e gastrite.
Fin dai tempi antichi la menta era usata per rilassare i muscoli; oggi la menta piperita è utilizzata anche per alleviare la flatulenza, le coliche ed eliminare alcuni batteri.
Le azioni farmacologiche della foglia di menta piperita sono in gran parte, ma non esclusivamente, riconducibili all’olio essenziale (0,5-4%), di cui il principale costituente è il mentolo (30-40%); altri componenti come i flavonoidi svolgono un ruolo sinergico nelle azioni attribuite alla pianta.
L’estratto di Menta piperita (WS® 1340) ha evidenziato negli studi azione spasmolitica e analgesica.
L’olio essenziale di Menta piperita (WS® 1340) in sinergia con l’olio essenziale di Cumino (WS® 1520) ha mostrato di lenire il dolore addominale e ridurre i crampi, risolvere il gonfiore e prevenire la formazione di gas. La combinazione dei due oli essenziali ha una efficacia maggiore rispetto ai singoli.
Mentha piperita: la pianta
La Mentha piperita è una pianta della famiglia delle Lamiaceae ed è un incrocio ibrido tra la Mentha citrata e la Mentha spicata ed è originaria dell’Europa, tuttavia è presente quasi ovunque nel mondo.
Si tratta di una piantina erbacea diffusa in tutte le regioni temperate, dalla pianura alla montagna, sin verso i 2000 metri di altitudine. La menta piperita è un’erba alta da qualche cm a circa 70 cm, con steli eretti e radici rizomatose che si espandono notevolmente nel suolo. Ha foglie opposte, semplici, lanceolate e ricoperte di una leggera peluria di colore verde brillante.
Frequenta per lo più zone umide, in vicinanza di fossati o di corsi d’acqua che ne rendono fresco il terreno. Tutta la pianta emana un aroma gradevole, più forte durante l’epoca della fioritura. Il principio attivo che si ricava dalla pianta – il mentolo – trova largo impiego.
La storia della pianta
I primi avvistamenti di Mentha piperita ritrovati sulle tombe egizie risalgono al 1000 a.C. e ci sono prove che la menta piperita abbia una lunga storia.
La menta era molto apprezzata nell’antichità per le sue qualità terapeutiche ed aromatizzanti. La Bibbia segnala che gli ebrei la usavano per profumare le mense ed elevare lo spirito, mentre Discoride e Galeno evidenziano che Greci e Romani l’apprezzavano quale stimolante dei piaceri venerei. Le spose, per essere gradite agli sposi, ne intrecciavano i fusti fioriti ed odorosi nelle corone nuziali. Diversi testi riportano credenze secondo le quali i Latini vietavano il consumo di menta ai soldati, perché se resi schiavi del suo potere afrodisiaco avrebbero preferito impegnarsi nelle battaglie amorose anziché in quelle con il nemico.
A conferma delle virtù stimolanti della pianta, presso alcuni popoli del Mediterraneo era tradizione la prima notte di nozze distribuire moltissime foglie di menta sul pavimento della camera da letto.
Il nome latino “mentha” , rimanda a un antico mito greco raccontato da Ovidio secondo cui una ninfa d’acqua di nome “Myntha” figlia del dio dei fiumi Cocito, avesse una relazione con Ade e che la moglie di questi, Persefone, travolta dalla gelosia, usò i suoi poteri per trasformarla in una pianta insignificante e a bassa crescita, sottoposta al calpestio dei passanti. Ade nulla poté per annullare questa trasformazione, ma conferì alla pianta una straordinaria fragranza in modo che, quando calpestata, la sua vera bellezza potesse manifestarsi sotto forma di aroma.
Nel 1200 la menta venne introdotta nell’Europa occidentale dove veniva comunemente utilizzata come rimedio popolare per problemi gastrici, mal di testa e altri disturbi.