Diario di un viaggio in Sudafrica, terra del Pelargonium sidoides e di tante iniziative sociali

A fine marzo le nostre collaboratrici Monica Girelli (Corporate Social Responsibility Manager) e Floriana Raso (Head of Regulatory and Scientific Affairs), insieme ad un gruppo di colleghi della filiale di Schwabe in Repubblica Ceca, hanno partecipato ad un viaggio in Sudafrica, una terra a noi particolarmente cara poiché ospita le coltivazioni di Pelargonium sidoides del nostro Kaloba®, farmaco di origine vegetale indicato nel trattamento delle malattie da raffreddamento.

Il viaggio è stato organizzato da Uwe Bothur, membro del consiglio di amministrazione e referente principale della Umckaloabo Foundation, dove “Umkaloabo” è il nome che nella lingua nativa indica proprio il Pelargonium sidoides.

Creata dal Gruppo Schwabe nel 2010, la fondazione ha l’obiettivo di dare ai bambini e agli adolescenti dell’Africa australe l’opportunità di perseguire una vita autosufficiente. Per molti adolescenti, infatti, l’unico modo per uscire dalla povertà e superare la mancanza di prospettive future è avere una istruzione solida e diventare socialmente attivi e sicuri di sé.

La fondazione, ispirandosi ai principi della medicina a base vegetale, che supporta la capacità intrinseca del corpo di aiutare se stesso, intende rafforzare bambini e adolescenti in modo olistico, nella mente e nel corpo, per sostenere un lavoro che possa avere un impatto duraturo.

Nei suoi progetti la Umckaloabo Foundation unisce le proprie forze con organizzazioni partner competenti, affidabili e oneste, fortemente motivate a mettere in atto piani di aiuto che abbiano un effettivo riscontro di successo. Queste organizzazioni conoscono e comprendono le strutture in loco e hanno reti in regioni in cui le comunicazioni molto spesso sono difficili. Ciò garantisce che i progetti di assistenza arrivino a destinazione e abbiano radici solide.

Lo scopo del viaggio è stato quello di conoscere ed entrare in contatto con alcune di queste persone e organizzazioni.

Il viaggio è iniziato a Johannesburg e si è sviluppato nella regione del Mpumalanga, con base di appoggio principale al Centro Scout di Nelspruit, la cui costruzione è stato il primo grande progetto della Umckaloabo Foundation.

Ecco che cosa ci hanno raccontato della loro esperienza.

Floriana: “Ero già stata in Africa, in Malawi e Madagascar, ma mai in Sudafrica e questo paese mi ha davvero affascinato. Ho trovato una natura meravigliosa ed estremamente varia e una molteplicità di culture coesistenti, spesso in contrasto. In un paese così complesso, abbiamo avuto modo di condividere, anche se per poco, la realtà degli scouts di Mpumalanga, partner della fondazione Umckalobo nella realizzazione dei progetti, soggiornando allo scout center di Nelspruit per una settimana. Abbiamo conosciuto persone fantastiche come Tjatja che si è preso una settimana di ferie per stare con noi, durante il nostro viaggio. Abbiamo conosciuto Lauren, una volontaria che tramite l’organizzazione Children in Distress, provvede a raccogliere fondi per dare il minimo sostentamento a bambini e famiglie che non hanno cibo a sufficienza per sopravvivere. Lauren mi ha particolarmente emozionata per l’impegno e la dedizione nell’aiutare il prossimo, ma soprattutto per la perfetta organizzazione con cui riesce a convogliare i fondi ricevuti in attività utili alla comunità. Ho avuto modo, soprattutto in Malawi, di vedere con i miei occhi cosa significhi vivere in estrema povertà e quanto a fare la differenza negli aiuti sia l’organizzazione e la pianificazione di come riuscire ad essere continuativi nel sostegno, ma soprattutto nel mettere la popolazione in grado di potersi autosostenere. Nell’approccio di Uwe e della fondazione Umckaloabo, in Lauren e nell’organizzazione Children in Distress, ho trovato queste caratteristiche fondamentali a far evolvere progetti di sostegno. Questa esperienza, oltre ad essere stata un bellissimo viaggio, è stata una preziosa opportunità di fare amicizia con gli splendidi colleghi della filiale Ceca e di conoscere meglio i progetti della fondazione Umckaloabo insieme alle persone che supporta, le loro storie e cosa è stato possibile realizzare, grazie all’aiuto della fondazione.”

Monica: “Un’esperienza intensa, che ha lasciato un segno, ricca di incontri, emozioni, scoperte. Un paese bellissimo e pieno di contrasti dove convivono, fianco a fianco, condizioni sociali molto simili a quelle europee e situazioni di estrema povertà. Ma più di tutto il segno lo hanno lasciato le persone: dai colleghi compagni di viaggio, agli scout che ci hanno accolto ed accompagnato nella scoperta del territorio e che ci hanno raccontato quanto sia stato importante per loro il supporto ricevuto dagli scout e dalla fondazione, alle persone che lavorano ogni giorno per dare sostegno educativo, alimentare e psicologico in situazioni di estrema difficoltà. Uwe che, a ragione, definisce il Sudafrica la sua seconda casa, ci ha fatto da guida ed interprete non solo del linguaggio, ma anche delle diverse culture ed usanze. Il viaggio ha messo in luce, facendoci conoscere degli esempi concreti, l’approccio all’aiuto della Umckaloabo Foundation, che condivido e trovo profondamente sostenibile: fornire opportunità di educazione e sviluppo a persone che diversamente non ne avrebbero la possibilità, motivate a cogliere questa opportunità e a riportare la propria esperienza mettendola al servizio della propria comunità.”

La settimana successiva il gruppo si è spostato a Capetown (Città del Capo) per aggiungere qualche giorno di vacanza e conoscere meglio alcuni aspetti della raccolta e coltivazione del Pelargonium sidoides (Umckaloabo nella lingua locale) dalle cui radici viene estratto il principio attivo di Kaloba®, il prodotto di Schwabe Pharma Italia efficace nel trattamento delle infezioni delle vie respiratorie.

Accompagnati da Ulrich Feiter, Floriana, Monica ed i colleghi hanno visitato la Waterkloof organic farm a Wellington, a circa 80 km da Capetown nella zona delle Winelands.

Ulrich ha condiviso con i colleghi le sue conoscenze sulle caratteristiche del Pelargonium sidoides, pianta adattabile quanto mutevole, e delle difficoltà e sfide da affrontare per la coltivazione in piantagioni, da lui per primo sperimentata, e per la raccolta della pianta allo stato selvatico, preservandone la conservazione e la sua coltivazione. Le radici di Pelargonio dalle quali Schwabe effettua l’estrazione del principio attivo sono infatti in parte di piante allo stato selvatico e in parte di piante coltivate.