A Cosa Serve l’Acqua Fisiologica?

Chi non conosce la soluzione fisiologica e non l’ha utilizzata almeno una volta?

 

Cos’è l’Acqua Fisiologica

L’acqua fisiologica, meglio definita come “soluzione fisiologica”, è una particolare soluzione acquosa che ha due caratteristiche fondamentali:

  1. contiene sali inorganici in quantità tale da rendere la soluzione risultante “isotonica”. Possiede quindi una concentrazione salina pari a quella del plasma sanguigno;
  2. è sterile, cioè microbiologicamente pura, il che la rende adatta anche all’uso iniettabile e per le situazioni più delicate.

La soluzione fisiologica più utilizzata contiene una concentrazione di cloruro di sodio (NaCl) pari allo 0,9% ed acqua purificata. È semplice anche da preparare in casa, poiché è sufficiente sciogliere in 500 ml di acqua bollita 4,5 g di sale da cucina. L’ebollizione è infatti il metodo più semplice per rendere sterile l’acqua nell’ambiente domestico ed il sale da cucina altro non è che il cloruro di sodio contenuto nella soluzione fisiologica.

 

Trattamenti e Utilizzi

Vediamo ora a cosa serve l’acqua fisiologica:

  • Ad effettuare lavaggi nasali. Si fa scorrere la soluzione salina all’interno delle cavità nasali con l’ausilio di una siringa senz’ago. È molto utile in caso sintomi delle alte vie respiratorie, come ad esempio raffreddore e rinite allergica, in quanto fluidifica le secrezioni in eccesso, idrata la mucosa nasale e promuove l’eliminazione delle impurità inalate;
  • Effettuare aerosol terapia. È un sistema facile e rapido per idratare la mucosa nasale e fluidificare il muco. Non solo: dal momento che la soluzione viene nebulizzata, le microparticelle vengono facilmente assorbite e sono in grado di raggiungere anche le basse vie respiratorie, come gli alveoli ed i bronchi;
  • Pulire gli occhi, specie in caso di allergie oculari o congiuntivite, prima di applicare un trattamento adeguato al problema;
  • Per la pulizia superficiale delle lenti a contatto. L’acqua fisiologica è utile per risciacquare le lenti a contatto prima di indossarle. Tuttavia, non è indicata per la conservazione delle stesse, che richiede invece soluzioni specifiche a base di perossido;
  • Pulire le ferite. La soluzione fisiologica sterile è utile per ripulire la lesione da eventuali impurità presenti prima di applicare prodotti specifici ad azione cicatrizzante o disinfettante, e facilitare così il processo di guarigione;
  • Reintegrare i liquidi in caso di disidratazione. Generalmente si somministra per via endovenosa per velocizzare il processo di reintegro dei fluidi corporei.

 

Non Solo Acqua Fisiologica per Congestione Nasale

L’acqua fisiologica è quindi un ottimo alleato da tenere sempre in casa, ma anche da portare con sé in vacanza per ogni evenienza.

Va tuttavia detto che, in caso di congestione nasale, sarebbe preferibile utilizzare una soluzioneipertonica”. Questa agisce solo come lavaggio, ma che ha anche un’azione anti-edematosa, cioè è in grado di richiamare acqua dalle mucose per ridurre la congestione nasale e facilitare la respirazione.

L’acqua termale salsobromoiodica, come quella delle Terme di Monticelli, così definita perché ricca di ioni cloro, bromo e iodio, è una soluzione salina ipertonica che viene utilizzata da tempo per il trattamento delle affezioni dell’albero respiratorio, in virtù del suo effetto antinfiammatorio e decongestionante. Opportunamente diluita, si può utilizzare per via inalatoria in caso di raffreddore, meglio se associata ad estratti vegetali, come aloe e camomilla, noti per le loro proprietà lenitive e dotate di ottima sicurezza e tollerabilità anche in età pediatrica.

Un decongestionante nasale che contenga queste sostanze nelle giuste proporzioni permette quindi di decongestionare la mucosa nasale e di fluidificare le secrezioni nasali favorendo l’eliminazione del muco in eccesso. A completamento anche un componente ad azione filmante come il sodio ialuronato butirrato, una particolare molecola brevettata di acido ialuronico, che permette di proteggere la mucosa nasale dal contatto con gli agenti esterni e di prolungare la permanenza degli attivi a contatto con la stessa, aumentandone l’efficacia.

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