Cos’è e Cause dell’Antibiotico-Resistenza

Negli ultimi anni si è spesso parlato di abuso di antibiotici e di conseguente antibiotico-resistenza, ma di cosa si tratta?

 

Cos’è l’Antobiotico-Resistenza

Si definisce antibiotico-resistenza quel fenomeno che si sviluppa quando un batterio diventa resistente al trattamento con un farmaco antimicrobico specifico.

In pratica i batteri hanno la capacità di “adattarsi” al farmaco a cui vengono esposti, e in molti casi sono in grado di “impararecome sopravvivere all’antibiotico, diventando, appunto, resistenti. Pertanto, una volta che i microrganismi hanno sviluppato la capacità di sopravvivere ad un certo antibiotico, quel farmaco non avrà più nessun effetto su di essi. Anzi, in certi casi, i batteri sono in grado di sviluppare anche “resistenze crociate”, diventando cioè resistenti ad una intera classe di antibiotici, o ad antibiotici simili.

Sappiamo che è assolutamente importante avere a disposizione delle armi per trattare alcune malattie infettive. Tuttavia, l’aumento sempre maggiore dell’antibiotico-resistenza rischia di mettere in serio pericolo l’efficacia delle cure che abbiamo a disposizione.

 

Antibiotico-Resistenza: Cause

Ma quali sono le cause di questo aumento dell’antibiotico-resistenza? Le cause da ricercare sono diverse:

  • Utilizzo inappropriato degli antibiotici, sia nell’uomo che nell’animale, per cui gli antibiotici vengono spesso prescritti senza che ce ne sia una effettiva necessità;
  • L’abuso e la somministrazione non adeguata degli antibiotici, tra cui l’interruzione di somministrazione della terapia prescritta dal medico ai primi sintomi di miglioramento;
  • Utilizzo dell’antibiotico in zootecnia e in agricoltura, per cui residui di antibiotici sono presenti nel cibo che ingeriamo, esponendoci al farmaco in maniera inconsapevole;
  • Aumentato flusso dei viaggi internazionali e dei flussi migratori, tale per cui malattie che risultavano debellate, si ripresentano nuovamente, magari in forme addirittura più aggressive;

 

Uno Sguardo sul Mondo

L’uso continuo e spesso inappropriato degli antibiotici ha favorito la diffusione ed il moltiplicarsi di ceppi resistenti. Questi sono spesso resistenti contemporaneamente verso più antibiotici, riducendo notevolmente la possibilità di trovare un trattamento efficace a molte malattie di origine batterica.

Il problema è diffuso a livello mondiale. Negli ultimi anni, l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) ed altri organismi internazionali hanno promosso un Piano di Azione Globale per contrastare il fenomeno dell’antibiotico-resistenza, fissando cinque obiettivi strategici:

  1. Informare ed educare in maniera puntuale e più approfondita il personale sanitario e la popolazione generale ad un uso responsabile degli antibiotici;
  2. Rafforzare i sistemi di sorveglianza;
  3. Migliorare la prevenzione ed il controllo delle infezioni;
  4. Ottimizzare l’utilizzo degli antibiotici ai casi in cui sono realmente necessari;
  5. Sostenere la ricerca di nuovi farmaci antibiotici che possano garantire efficacia anche sui ceppi ormai diventati resistenti agli antibiotici già in uso

 

Antibiotico-Resistenza: a che Punto è l’Italia

Sulla base di queste indicazioni, nel 2017 anche in Italia Governo e Regioni hanno sviluppato un nuovo piano di contrasto dell’antibiotico-resistenza, al fine di tutelare la salute della popolazione (fonte Istituto Superiore di Sanità).

Dall’ultimo Rapporto Nazionale sull’Impiego dei Medicinali relativo all’anno 2019 emerge che, sebbene il consumo di antibiotici sia rimasto invariato rispetto al 2018, l’Italia continua ad essere tra i Paesi con un livello di assunzione di antibiotici superiore alla media europea, considerando che i maggiori utilizzatori sono i bambini di età inferiore ai 5 anni e gli adulti di età superiore agli 85 anni.

 

La Soluzione è in un Nuovo Approccio

Punto focale quindi per combattere l’antibiotico-resistenza è utilizzare gli antibiotici per contrastare le sole patologie originate da batteri, con la corretta posologia e sotto il diretto consiglio del medico.

È quindi chiaro che è inutile assumere gli antibiotici per curare le malattie di origine virale, come quelle dell’albero respiratorio. Diverse sono, infatti, le campagne di sensibilizzazione che AIFA (Agenzia Italiana del Farmaco) ha promosso negli ultimi anni al fine di chiarire ai consumatori che raffreddore e influenza sono patologie di origine virale, per le quali gli antibiotici non solo non servono, ma sono addirittura controindicati.

Inoltre, qualora l’antibiotico fosse realmente necessario, è importante osservare correttamente le modalità di assunzione (dosaggio e durata del trattamento), in quanto un uso non corretto porterebbe ad una inefficacia del trattamento, oltre che ad un aumento del rischio di resistenza da parte dei batteri.

Per contrastare le infezioni virali a carico dell’albero respiratorio è quindi opportuno prendere in considerazione farmaci (fitoterapici e non) che attenuino i sintomi. Oppure l’unico estratto brevettato e standardizzato, e presente in commercio dal 2010 come farmaco vegetale, in grado di agire sulle cause che scatenano i sintomi. Parliamo dell’estratto brevettato EPs® 7630, ottenuto dalle radici di Pelargonium sidoides, un geranio sudafricano dalle note proprietà antivirali e secretomotorie. Numerosi studi in vivo sull’adulto e sul bambino ne hanno dimostrato l’efficacia e la sicurezza nel trattamento di problematiche di origine virale quali raffreddore, tosse e mal di gola.

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