Bacterial Imprinting: una Buona Base per la Vita

La gravidanza e i primi giorni di vita sono importantissimi per l’intestino dei neonati di oggi… e per gli adulti di domani.

Il primo e più importante contributo alla genesi del microbiota è la trasmissione da parte della madre.

Mentre fino a pochi anni fa con questa affermazione ci si riferiva al momento esatto della nascita, ritenendo che durante la gravidanza l’ambiente uterino fosse sterile, studi recenti suggeriscono la presenza di un microbiota all’interno della placenta. Questo ha fatto pensare a quello che viene definito come “Bacterial imprinting”: il primissimo contatto in senso stretto fra madre e figlio.

 

Di Madre in Figlio/a: Bacterial Imprinting Prenatale

Il Bacterial imprinting è stato teorizzato grazie a studi come quello di Aagrad et al. del 2014.

I ricercatori hanno caratterizzato un profilo del microbiota placentare, che risulterebbe composto da batteri commensali simili al microbiota del cavo orale dell’uomo. Hanno inoltre osservato che queste sono le stesse specie prevalentemente in grado di colonizzare l’intestino dei neonati durante la prima settimana di vita.

Questo avvalora quindi la tesi del Bacterial imprinting, di una pre-esposizione già nella placenta.

Recenti studi hanno inoltre dimostrato che non è sterile nemmeno il meconio. Si tratta del materiale contenuto nell’intestino del feto, costituito dai prodotti delle secrezioni intestinali unitamente a cellule epiteliali intestinali e dal liquido amniotico ingerito prima della nascita.

 

Fasi e Ruolo della Colonizzazione Batterica Post Partum

Dopo questo primo passaggio avverrebbe la colonizzazione alla nascita. Qui l’intestino dei neonati è colonizzato da batteri simbionti con un processo che può essere diviso in 4 parti:

  1. acquisizione alla nascita della flora vaginale, intestinale e cutanea della madre
  2. introduzione del latte materno o di formula
  3. introduzione dell’alimentazione complementare
  4. infine, acquisizione completa della flora intestinale

Di questi step, la modalità del parto e la nutrizione sono i più importanti.

Per esempio, risulta evidente come in un parto cesareo il contatto vaginale sia assente o ridotto. Alcuni studi recenti hanno dimostrato come i neonati nati da parto cesareo contraggano più facilmente alcuni tipi di infezioni. Ciò è conseguenza della mancata esposizione alla flora vaginale materna, che conferirebbe quindi una protezione importante.

Per quanto riguarda invece l’alimentazione, il latte materno è da preferire ai latti formulati in quanto capace di completare l’opera di formazione del microbiota intestinale del bambino. L’eventuale rimpiazzo del latte materno con quello artificiale è quindi da limitare a casi particolari e in accordo con il medico.

 

Integratori per la Flora Batterica dei Neonati

Non c’è comunque da preoccuparsi poiché anche dopo queste fasi, seppur importanti, è possibile agire per supportare la flora batterica intestinale dei bambini.

Un integratore alimentare ben formulato può infatti supportare il corretto equilibrio della flora batterica intestinale, anche per i bambini più piccoli. L’importante è che i ceppi presenti nella formulazione siano accuratamente selezionati per la specifica fascia d’età.

In quest’ottica, Schwabe propone Colikind® gocce, integratore alimentare a base di probiotici per la fascia d’età 0-3 anni. Contiene 2 ceppi fondamentali per l’intestino dei neonati: Lactobacillus acidophilus DSM 24936 e Lactobacillus reuteri DSM 25175. Nella quantità totale di 2 miliardi di Unità Formanti Colonia pro dose, questi due ceppi probiotici supportano la corretta funzionalità del microbiota intestinale e, unitamente ai composti naturali contenuti nel prodotto, ovvero olio extravergine d’oliva di origine biologica e oleolita di camomilla, risulta particolarmente efficace anche in caso di coliche, enteriti e trattamento post terapia antibiotica.

 

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