Sintomi, Cause e Rimedi per la Sindrome di Burnout

Sindrome da Burnout

Sentiamo spesso dire che il burnout è una sindrome sempre più diffusa, ma talvolta la sua definizione è confusa. Facciamo chiarezza: quando si dice “burnout”, il significato corretto del termine identifica uno stato di esaurimento sul piano emotivo, fisico e mentale, spesso causato da situazioni sociali, famigliari o lavorative stressanti alle quali il corpo non ha più modo di far fronte.

In presenza di fonti di stress troppo forti o troppo protratte nel tempo, quando le risorse che abbiamo per affrontare i problemi esauriscono, esauriscono anche le riserve e la nostra capacità di sopportazione.

Un fattore importante per definire la soglia di burnout è la psicologia soggettiva: le persone introverse, solitarie, ansiose, incapaci di lavorare in team, stacanoviste, con aspettative lavorative importanti e con tendenza a porsi obiettivi irrealistici raggiungono più facilmente questa condizione… ma tutti, anche i più centrati e pazienti, hanno una soglia di burnout che, seppur alta, non deve mai essere infranta.

 

Burnout: Sintomi

Il burnout è causato da fattori sociali e lavorativi, e proprio in questi settori manifesta i suoi sintomi più evidenti.

Alcuni dei sintomi psicologici che si manifestano in caso di burnout sono:

  • difficoltà relazionali
  • stanchezza
  • frustrazione
  • demotivazione
  • difficoltà di portare a termine gli obiettivi lavorativi o anche i piccoli impegni quotidiani

A questi si affiancano problematiche fisiche come:

  • mal di testa
  • nausea
  • somatizzazioni diffuse
  • depressione

Sebbene questa sintomatologia possa sembrare sovrapponibile a quella della sindrome da stress, le cose non vanno confuse: siamo a livelli differenti, dove la fase di burnout è successiva e di maggiore gravità rispetto a quella da stress, così come molto più pronunciata e invalidante è la sintomatologia. Possiamo dire che le problematiche dello stress sono le prime importanti avvisaglie del fatto che la nostra soglia di sopportazione si stia avvicinando, quindi, non sottovalutiamole.

 

Sindrome da Burnout: Come Uscirne

La terapia contro il burnout è molto delicata e prevede l’intervento del professionista adeguato, selezionato a seconda dell’entità della problematica. Lo psicologo o lo psichiatra seguiranno il/la paziente individualmente, prevedendo un percorso di reinserimento nella società.

Fondamentale è sapere che prima si interviene, maggiore sarà la possibilità di successo! Quindi è importante prendere coscienza della situazione e confrontarsi con un professionista.

 

Prevenzione

Come detto, prima si agisce meglio è. Ancora meglio è fare in modo di non raggiungere mai uno stato di burnout.

La prevenzione è infatti senza dubbio l’arma migliore: quando siamo in presenza di stress, ovvero quando diciamo di “essere stressati”, e avvertiamo la crescente incidenza dei sintomi, ma abbiamo ancora le energie per far fronte alle avversità, abbiamo anche la possibilità di intervenire per evitare conseguenze peggiori.

In primis cerchiamo delle valvole di sfogo: prendiamoci del tempo per noi, questo aiuterà sicuramente a rilassarci. Curiamo l’alimentazione e lo stile di vita, spesso basta un minimo sforzo per un grande risultato. Ma soprattutto prepariamo una via di fuga: ogni tanto dobbiamo “riavvolgere il nastro”, scaricarci dei problemi e tornare a una condizione migliore, eliminare la fonte di stress, staccare e prenderci una bella sana e meritata vacanza. Che la nostra via di fuga sia uno svago per la mente o per il corpo, meglio ancora se per entrambi, permettiamoci di sperimentare la positività, la creatività, la leggerezza. Nutriamoci di ciò che ci fa stare bene, che trasforma i nostri pensieri e le nostre sensazioni.

Nel frattempo, non dimentichiamo che la natura riserva sempre qualche gradita sorpresa che può fare al caso nostro: l’estratto di alcune piante definite “adattogene”, fra le quali la più studiata è senza dubbio la Rhodiola rosea, ci aiuta a prolungare la nostra fase di resistenza allo stress, alleviando i sintomi, donandoci un po’ di energia e ritardando il più possibile l’insorgenza del burnout.