Il raffreddore è una delle problematiche più frequenti e fastidiose dell’età pediatrica. Spesso mette in ansia mamma e papà, soprattutto se colpisce i neonati o i bambini fra i 2 e i 3 anni, che non sono ancora in grado di soffiarsi il naso.
Il raffreddore si diffonde per contagio diretto, attraverso le mani che vengono poi portate alla bocca, oppure attraverso le goccioline di saliva che vengono emesse quando si parla, si starnutisce o si soffia il naso.
Stiamo parlando di una problematica che nella maggior parte delle volte è di origine virale. In questo caso i virus, moltiplicandosi, determinano gonfiore delle mucose delle vie respiratorie con un aumento della produzione di muco. Questo gonfiore (edema) provoca il restringimento delle vie aeree e rende difficoltosa la respirazione. Si verifica quindi una congestione nasale, con starnuti continui e naso che cola, e le congiuntive degli occhi si arrossano.
Raffreddore Neonato: Quando Preoccuparsi
Mentre per gli adulti il raffreddore è solitamente autolimitante e si risolve in pochi giorni, per i bambini, e soprattutto per i neonati, il rischio di complicanze si accentua.
Generalmente il raffreddore si verifica molto di frequente nei neonati e nei bambini nei primi anni di vita. Questo è ancora più vero se i bimbi frequentano asili nido o altre strutture per la prima infanzia.
Di norma la guarigione da un raffreddore non richiede più di una settimana. Qualora la problematica persistesse oltre questo tempo, diventa opportuno rivolgersi al medico pediatra.
Quando è dunque davvero il caso di preoccuparsi? Quando è bene prestare particolare attenzione a sintomi sospetti e all’evoluzione del disturbo? Il campanello di allarme scatta quando la respirazione diventa difficoltosa e il muco, se il naso non viene adeguatamente pulito, ristagna. Il ristagno di muco rappresenta infatti un terreno ideale per lo sviluppo germi e batteri e la comparsa di complicanze quali l’otite e la bronchite.
Raffreddore nei Bambini: Che Cosa Fare
Se il raffreddore colpisce i bambini fino ai 3 anni, sarà necessario pulire le secrezioni e liberare le vie respiratorie. In questo modo al bambino sarà consentito di alimentarsi senza problemi, sia che sia allattato al seno oppure con il biberon, e di dormire serenamente.
- Liberare le vie nasali tramite gli aspiratori nasali. Si tratta di “pompette” studiate appositamente per i bambini, semplici da usare e utili per aspirare meccanicamente il muco presente nelle fosse nasali.
- Pulire le fosse nasali dal muco. Si può effettuare una efficace pulizia tramite i lavaggi nasali, che si effettuano introducendo nelle narici quantità adeguate di soluzione fisiologica tramite una siringa senza ago.
- Umidificare l’ambiente con l’umidificatore oppure ponendo panni bagnati sui caloriferi accesi. Ciò impedisce che l’aria troppo secca asciughi le mucose e ispessisca il muco, rendendone più difficoltosa l’eliminazione.
- Curare l’alimentazione, facendo in modo che il neonato assuma molti liquidi. Acqua, tisane, zuppe di verdure fresche, centrifugati o succhi di frutta fresca, permetteranno alle secrezioni di mantenersi fluide. Sono invece da ridurre i grassi animali e i latticini, poiché aumentano la produzione di muco e catarro.
Raffreddore Bambini dai 2 anni: Soluzioni Vegetali Delicate ed Efficaci
Se tutto questo non dovesse bastare, in caso di raffreddore nei bambini dai 2 anni, si possono utilizzare innovativi spray nasali. In particolare, spray attentamente formulati che contengano acqua termale e un mix di estratti vegetali ad azione lenitiva ed emolliente. Prodotti di questo tipo risultano estremamente utili in caso di raffreddore persistente, e dove si richieda un’azione rapida ed efficace su diversi fronti. L’acqua termale, infatti, soprattutto quella salsobromoiodica delle Terme di Monticelli, risulta avere una doppia azione. Da un lato lava le fosse nasali, aiutando l’eliminazione del muco. Dall’altro esercita una valida azione decongestionante sulla mucosa edematosa, contribuendo al miglioramento della respirazione. Gli attivi vegetali, come gli estratti di aloe e camomilla aiutano invece a ridurre l’infiammazione e a lenire eventuali piccole lesioni ed abrasioni della mucosa.
Rimangono inoltre valide le comuni norme di prevenzione e di igiene. Non solo prevengono le possibilità di contagio ma agevolano il recupero, scongiurando un eventuale aggravamento o ricaduta. Lavarsi quindi le mani, lavare e igienizzare ciucci, giochi e superfici, evitare il contatto e la prossimità con persone ammalate.