Come Gestire la Stanchezza Fisica Durante la Menopausa

Ogni donna ha il suo percorso di vita, ciò che la accomuna a tutte le altre è il passaggio attraverso tappe importanti, caratterizzate da profondi cambiamenti, spesso associate a sensazioni di fragilità fisica e psicologica.

Il menarca, le mestruazioni, il concepimento, la gestazione, il parto, l’allattamento, la menopausa: sono mutamenti che toccano l’essenza femminile e tutte le trasformazioni ormonali che avvengono creano situazioni di disagio dove la donna è chiamata ad affrontare la quotidianità con un deciso cambio di direzione e di abitudini.

Oggi la vita impone ritmi frenetici, senza sosta, colmi di impegni e scadenze: dagli appuntamenti di lavoro agli impegni personali, ma soprattutto la donna si trova ad affrontare la quotidianità dovendo spesso mascherare stanchezza fisica e sconforto. In un tale turbinio, trova spazio anche una fase delicata della vita di una donna: la menopausa.

 

Ma Chi Sono le Donne in Menopausa Oggi?

Sono donne che hanno vissuto l’infanzia e l’adolescenza negli anni ‘80, impegnate su tutti i fronti, con livelli di istruzione aumentati, ancora in piena attività lavorativa, con intensi impegni familiari, vita sociale e con la consapevolezza dell’importanza della salute psicofisica. Per questo le donne che percorrono questa fase della vita sono più inclini alla prevenzione e all’integrazione naturale per gestire al meglio le sfide quotidiane, per trovare maggior equilibrio tra mente e corpo.

Per loro diventa importante trovare un rimedio per controllare le vampate, l’irritabilità, per la prevenzione a livello osteoarticolare e cardiovascolare; ma soprattutto nutrono grandi aspettative per soluzioni veloci contro la stanchezza in menopausa.

 

Come Gestire la Stanchezza in Menopausa?

La prima soluzione arriva con l’integrazione del minerale che coordina numerose reazioni del nostro corpo e che contribuisce a fornire energia a livello muscolare: il magnesio.

Il magnesio è importante nella gestione della stanchezza fisica in menopausa e sostiene l’apparato osteoarticolare. Oltre al magnesio, il contributo della vitamina D contribuisce al buono stato di salute delle ossa e all’efficienza muscolare in quanto agevola il metabolismo del calcio.

In abbinamento, la pianta che meglio di altre facilita il processo di adattamento, modula il tono dell’umore e contribuisce a dare energia è la Rhodiola rosea. Essa regola il rilascio di ormoni importanti per il sostengono il benessere psico-fisico come la serotonina, indispensabile in menopausa: l’ormone “della felicità” capace di donare vitalità e serenità.

Per beneficiare al meglio dell’attività adattogena della Rhodiola rosea è bene scegliere un estratto di qualità, standardizzato e titolato; solo così si avrà un beneficio rapido già dopo pochi giorni di utilizzo. Ma la natura ha dotato questa pianta anche di un’importante azione antiossidante e la comunità scientifica riconosce il ruolo chiave degli antiossidanti nelle conseguenze problematiche tipiche della menopausa: osteoarticolari e cardiovascolari.

Esistono poi altri rimedi utili per compensare la componente estrogenica e progestinica che diminuisce fino a scomparire quasi completamente e che causa spesso sintomi diversi da donna a donna che hanno come denominatore comune la mancata protezione, l’accelerazione del processo degenerativo di invecchiamento.

Piante come la Soia e il Trifoglio rosso, definite “fitoestrogeniche”, agiscono sugli stessi recettori degli estrogeni, e mentre altre come la Dioscorea villosa sono chiamate “fitoprogestiniche” con attività modulante ormonale grazie alla presenza di un fitocomplesso simile al progesterone.

 

Le Abitudini Alimentari Alleate contro l’Astenia in Menopausa

Spesso l’astenia è il risultato di un’alimentazione sbagliata nei tempi e nelle associazioni di cibi che durante la menopausa lascia meno sconti visto che i disordini ormonali portano a blocchi energetici e metabolici.

Per prevenire questo rischio vanno ridotti i tempi della digestione, per migliorare un sonno ristoratore che possa garantire la ristrutturazione psicofisica che avviene esclusivamente di notte. Per cui più tardi si cena, meno si dovrebbe mangiare ed il pasto serale dovrebbe essere leggero, composto di legumi a basso carico glicemico e proteine leggere (pesce pescato, carni bianche) o, a scelta, solo verdure escludendo ogni tipo di carboidrati (pane, pasta, riso, frutta, alcol).

La colazione, invece, dev’essere il pasto più completo e importante della giornata o quasi, in cui vanno introdotti grassi come l’olio di cocco biologico e integrale, proteine e carboidrati.

Infatti, accanto ad una integrazione appropriata va sempre abbinata un’alimentazione corretta, questo permette di far diventare un passaggio delicato nella vita della donna un’occasione di trasformazione e miglioramento, per un benessere psicofisico ritrovato, in una nuova dimensione.

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