Come Combattere la Ritenzione Idrica?

Avete presente quando si fa una lunga corsa ed il respiro diventa corto e nel momento in cui ci si ferma il respiro diventa affannoso e si recupera rallentando il ritmo e facendo respiri profondi?

Quando l’organismo è sovraccarico e gli organi deputati all’escrezione di liquidi e tossine sono affaticati, l’attività di drenaggio è paragonabile a questo respiro profondo che riporta tutto alla normalità.

Spesso il nostro stile di vita ci sovraccarica al punto di mandarci in respiro corto, come se fossimo sempre in maratona con dei pesi ai piedi.

Parliamo di ritenzione idrica quando l’organismo tende a trattenere i liquidi che si accumulano nell’interstizio, cioè nella parte tra le cellule di un tessuto. La principale funzione del liquido interstiziale è quella di mediare gli scambi fra tutti componenti cellulari dei vasi sanguigni e le cellule di un determinato tessuto, il passaggio di elettroliti, sostanze nutritive e di scarto, che quando si trovano in eccesso vengono drenate dal sistema linfatico.

I sintomi più generali in situazioni di intossinazione e accumulo di scorie sono la stanchezza e il rallentamento di tutte le funzioni a carico dei vari organi, in primis il sistema linfatico, importante per il sistema immunitario e per il drenaggio dei liquidi. È il nostro “canale di scolo”, come un immenso sistema di tubature che contribuisce al trasporto dei liquidi e che assieme al rene regola il volume dei liquidi e quindi il contenuto idrico ed il pH.

Quindi, un rallentamento dell’efficienza degli organi deputati allo smaltimento porta anche alla ritenzione idrica. Il sistema linfatico e il sistema venoso presentano un’alterata funzionalità ed il risultato è una tendenza al gonfiore in zone critiche, come gli arti inferiori e l’addome, che può sfociare addirittura in edemi. Si avverte un senso di pesantezza, di affaticamento e di gambe gonfie, associati a volte anche a disturbi gastrointestinali.

 

 Ritenzione Idrica: Quali Sono le Cause?

Le cause che scatenano questo disturbo possono essere varie.

Sicuramente se vi sono fegato (vedi anche Depuriamoci iniziando dal fegato) o reni affaticati, ipofunzionanti, ciò si riversa anche sull’efficienza del sistema linfatico dove, come una reazione a catena, c’è una tendenza a scaricare uno sull’altro il peso dell’accumulo di scorie e metaboliti.

Una dieta sbilanciata, ricca di alimenti che tendono ad accentuare il problema, come quelli salati, per esempio salumi o formaggi stagionati, favorisce la ritenzione.

La vita sedentaria, o l’abuso di sostanze come caffeina e alcol sono comportamenti che tendono a facilitare l’insorgenza di questo disturbo.

L’assunzione di alcuni farmaci come terapie ormonali o cortisonici è associata a gonfiore. Infine, anche situazioni di stress mandano in tilt la nostra capacità di smaltimento tossinico ed il corretto equilibrio idrosalino.

Anche in gravidanza, poiché l’utero esercita una pressione al livello dei vasi sanguigni ed il sangue circola più lentamente, si può verificare una stasi venosa agli arti inferiori con ritenzione e gonfiore.

 

Come Combattere la Ritenzione Idrica

Quali consigli per combattere la ritenzione idrica e riportare l’efficienza, la vitalità e l’energia a tutti gli organi, soprattutto quelli deputati all’escrezione come gli emuntori?

Con il drenaggio, attraverso il quale rieduchiamo l’organismo a “respirare” meglio, in maniera completa e profonda, con il ritorno alla normalità, alla fisiologia, all’equilibrio omeostatico.

La natura ci viene in aiuto in questo con rimedi fitoterapici che favoriscono l’attività degli organi deputati allo smaltimento delle scorie e dei liquidi: estratti vegetali come Betulla e Ananas, ma anche Equiseto e Verga d’oro che favoriscono la regolare funzionalità delle vie urinarie e l’attività drenante dei reni per favorire l’eliminazione delle scorie metaboliche e l’eliminazione dei liquidi mantenendo un corretto equilibrio idro-salino e la fisiologica idratazione dell’organismo. Si consigliano anche piante ad azione flebotonica come il Rusco e altre ad attività diuretica come l’Ortica e la Pilosella.

Alcuni accorgimenti di cambio nello stile di vita ottimizzano il risultato: primo tra questi è l’aumento dell’attività fisica, dalle camminate alla ginnastica dolce o il nuoto, movimenti che attivano la circolazione venosa e linfatica.

Contrariamente a quanto si possa pensare non si devono bere grandi quantitativi di acqua in eccesso, vista la difficoltà di eliminare i liquidi, mentre sarebbe più utile consumare vegetali dagli effetti diuretici, come finocchio, cipolla, cetrioli, indivia, scarola e ananas.

Il tutto magari condito da un rilassante massaggio linfatico, per una ritrovata sensazione di leggerezza e di benessere, completa e duratura.

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